Pc e messaggi intercettati dalla polizia: ecco quando

Intercettazioni: cosa sono e quando sono autorizzate dal giudice? Cosa sono i trojan horse che utilizza la polizia? Come si intercetta WhatsApp?

Alle forze dell’ordine è consentito fare cose che ai comuni cittadini non solo sono proibite, ma costituiscono perfino un reato. Quante volte hai pensato, anche solo per gioco o per curiosità, di spiare i tuoi amici o la tua fidanzata per sapere cosa dicono di te in tua assenza? Ebbene, una condotta del genere è assolutamente vietata e costituisce un reato punito con la reclusione fino a quattro anni. Al contrario, la polizia può fare una cosa del genere, ma solo al ricorrere di determinate condizioni. Con questo articolo vedremo quando la polizia può intercettare pc e messaggi.

L’intercettazione rappresenta un potente mezzo di ricerca della prova e, allo stesso tempo, una violazione della propria libertà: secondo la Costituzione, infatti, la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione è inviolabile. Ecco perché le intercettazioni sono possibili solo nei casi stabiliti dalla legge e dietro autorizzazione del giudice.

Con la diffusione di Internet, oggi la comunicazione passa per la Rete: la maggior parte delle conversazioni avviene tramite chat o chiamate che sfruttano il web anziché la vecchia linea telefonica. Per questa ragione, anche le forze dell’ordine hanno dovuto aggiornarsi per poter spiare il traffico Internet, magari avvalendosi di software che, un tempo, erano un’esclusiva degli hacker. Sto parlando dei virus. Se l’argomento ti interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme quando la polizia può intercettare pc e messaggi.

Intercettazioni: cosa sono?

Le intercettazioni consistono nella captazione di una conversazione da parte di chi non è presente. Mi spiego meglio.

L’intercettazione è quel mezzo di ricerca della prova che consiste nell’ascoltare (e registrare, ovviamente) una conversazione che avviene tra altre persone, senza che queste sappiano nulla. Diciamo che intercettare è un po’ come spiare dal buco della serratura oppure origliare alla porta.

Intercettazioni: quanti tipi?

Le intercettazioni sono di tre tipi:

  • telefoniche, consistenti nel registrare le conversazioni che avvengono a distanza, mediante apparecchio telefonico o strumento analogo;
  • ambientali, che servono a captare tutto ciò che viene detto in un determinato ambiente. È il classico caso della cimice messa sotto il tavolo di un ufficio o nascosta nel sedile di un’auto;
  • informatiche, usate per captare segretamente il flusso di comunicazioni relativo a sistemi informatici o telematici. È ciò che avviene per intercettare le comunicazioni che passano per pc e smartphone, come le e-mail e le telefonate tramite Internet (chiamate VoIp).

Intercettazioni: quando sono legali?

Come anticipato in apertura, poiché le intercettazioni costituiscono una grave violazione dei diritti costituzionali alla libertà e segretezza delle comunicazioni, è possibile procedervi solamente nei casi stabiliti dalla legge.

Per la precisione, le intercettazioni sono legali solamente quando:

  • richieste dal magistrato del pubblico ministero;
  • autorizzate dal giudice;
  • effettuate dalla polizia giudiziaria, con la propria strumentazione.

L’autorizzazione è concessa dal giudice quando vi sono gravi indizi di reato e l’intercettazione è assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione delle indagini.

Il decreto del pubblico ministero che dispone l’intercettazione indica le modalità e la durata delle operazioni. Tale durata non può superare i quindici giorni, ma può essere prorogata dal giudice con decreto motivato per periodi successivi di quindici giorni, qualora permangano i presupposti.

Solo eccezionalmente, nei casi di estrema urgenza e gravità, il pm può ordinare alla polizia di procedere all’intercettazione senza l’autorizzazione del giudice. In questa evenienza, però, il permesso del giudice non è escluso, ma solo posticipato: entro ventiquattro ore, bisognerà trasmettere il decreto del pm al giudice, il quale ha 48 ore di tempo per convalidare le operazioni.